Di particolare interesse il fuoco a induzione utilizzato per le sue massime prestazioni che garantiscono una resa che arriva fino al 90%, per il massimo risparmio energetico e una straordinaria rapidità nelle cotture! Ma come nasce l’induzione GICO?
L’importanza di scegliere sempre con cura i fornitori è il punto di partenza per la nascita di tutte le nostre attrezzature. In particolare quando si tratta di elementi cruciali, dove qualità ed esperienza fanno la differenza nel complessivo funzionamento delle apparecchiature, come le cucine induzione. La ricerca attenta e lo sviluppo di soluzioni sempre più innovative ci hanno spinti al raggiungimento di soluzioni che consentono di ridurre al minimo la manutenzione e garantire una maggior durata nel tempo.
Tra gli chef che hanno scelto l’induzione GICO durante l’ultimo evento CHIC ricordiamo Francesco Laera – Fè Ristorante di Noci (BA) – che ha realizzato una coda di aragosta poché con doppia textura di cicorella selvatica in emulsione di olio d’oliva e caffè ristretto, Edi Dottori – Chef marchigiana della Sala della Comitissa, Baschi (TR) – ha utilizzato l’induzione per i suoi involtini di trippa e guanciale rosolati nel fry-top piastra liscia insieme alle melanzane all’aceto balsamico, con friarielli cotti nella birra. Cosimo Russo – Chef del Ristorante Acqua a Porto Cesareo (LE) – invece ha saltato in padella l’insalata di paccheri (cucinati nel cuoci pasta insieme all’aragosta) con zafferano, aragosta e maialino croccante (saltato in padella nella cucina a induzione).
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