Alla luce degli ultimi due anni, tutti gli addetti al settore food & beverage si chiedono come cambierà la ristorazione nei prossimi anni.
Secondo una ricerca che ha coinvolto due grandi player del settore, Deliveristo e The Fork, il 2021 sarà il primo passo verso una nuova versione della ristorazione.
Quali sono gli aspetti che cambieranno?
Nel 2020, proporre un servizio di delivery dei piatti del proprio ristorante oppure aprire una dark kitchen è stato necessario per fronteggiare le restrizioni che hanno imposto una chiusura totale delle attività.
Nel 2021 il trend continua, mostrando come non solo molti ristoratori abbiamo mantenuto stabile il servizio di delivery anche con la recente riapertura del proprio locale, ma anche come molti di loro siano disposti a mantenerlo come servizio fisso per la propria clientela.
Per strutturare un servizio di delivery efficace, i ristoranti hanno bisogno di allineare il loro modo di cucinare e stoccare le pietanze, e hanno la necessità di utilizzare attrezzature studiate per essere inserite in spazi dedicati alla cucina da asporto. Si tratta di soluzioni che, ad esempio, lasciano maggiore spazio alle aree di produzione e di preparazione dei piatti, e meno spazio alla sala.
Questo primo cambiamento non coinvolge solamente il modo di cucinare e servire i propri piatti, la gestione e l’ottimizzazione dei flussi di lavoro in cucina, ma anche la comunicazione e il marketing dell’azienda, oggi sviluppato soprattutto attraverso i canali digitali.
Se i clienti sono propensi a continuare ad utilizzare i servizi di consegna a domicilio, alternando questo metodo di consumo ai più classici pranzi e cene nei loro ristoranti preferiti, lo fanno con una richiesta specifica che si inserisce in un trend di cucina “healthy” che negli ultimi anni è sempre più popolare.
I consumatori preferiscono quindi le proposte di cibo salutare, preparato con ingredienti selezionati e di alta qualità, meglio se locali, e proveniente da coltivazioni BIO e sostenibili. Ma non solo: scelgono i ristoranti che si impegnano contro ogni spreco, abbinando al valore gastronomico della proposta, anche un valore etico e di sostenibilità ambientale di tutto ciò che realizzano.
Per essere in perfetta linea con questo trend, un ristoratore ha bisogno di un impianto che consenta di risparmiare in termini di consumi, di tempo e anche di cibo. Le cucine GICO sono infatti studiate per ottimizzare ogni aspetto della vita in cucina, nelle diverse fasi del workflow (dal ricevimento delle merci allo stoccaggio, alla preparazione, fino alla cottura.)
La qualità non è però l’unico “ingrediente” richiesto. I consumatori, nel 2021, scelgono anche la ricercatezza e la rarità delle proposte culinarie. In questo trend si inseriscono ad esempio le nuove cucine “ibride” o fusion, come ad esempio la cucina Nikkei, che fonde il sushi giapponese ai sapori sudamericani del Perù.
Questi nuovi format di ristorazione, che si stanno diffondendo in tutte le grandi e medie città italiane, utilizzano ingredienti ricercati e insoliti, e hanno dinamiche di produzione diverse dalla tradizionale proposta culinaria italiana.
Per questo, emerge l’esigenza di studiare un impianto personalizzato, sia nel layout che nelle attrezzature scelte, proprio per le diverse necessità di gestione dei flussi e delle diverse cotture adoperate in questo tipo di cucine.
Per affrontare il cambiamento della ristorazione del futuro, noi di GICO abbiamo studiato soluzioni che ben si adattano agli ultimi trend di settore e siamo pronti al cambiamento. Tu sei pronto?
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